DONNE E CLASSE: PERCORSI DI LOTTA ED EMANCIPAZIONE

MANIFESTO INIZIATIVE SETTIMANA ANTISESSISTA

SETTIMANA ANTISESSISTA: 16 – 20 aprile
sarà caratterizzata da tre iniziative che avranno come temi centrali:

-autodeterminazione della donna, RU/486

-donne/lavoro: le donne nella lotta di classe.

Gli appuntamenti saranno:

MERCOLEDI 16 APRILE – ore 15:00

liceo classico Pansini (Vomero)

PROIEZIONE FILM "tre vite allo specchio"

[tre donne, tre contesti sociali, tre casi d’aborto – di Cher e N. savoca, USA, 1996]

a seguire: ASSEMBLEA/DIBATTITO – LA RU/486 E L’AUTODETERMINAZIONE DELLA DONNA

GIOVEDI 17 APRILE – ORE 15:00

AULA AUTOGESTITA R5 (università orientale, palazzo Giusso, largo san giov. Magg. a Pignatelli)

PROIEZIONE FILM "IL SALE DELLA TERRA"

[le donne nelle lotte dei minatori del New Mexico – di H.J.Biberman,USA,1953]

a seguire: ASSEMBLEA/DIBATTITO – LE DONNE NELLA LOTTA DI CLASSE

DOMENICA 20 APRILE – ORE 18:00

C.S.O.A. TERRA TERRA (via appio claudio, trav. viale traiano, soccavo)

PROIEZIONE FILM "PRIMAVERA IN KURDISTAN"

[sulle lotte delle donne del PKK – di S.Savona, Italia, 2006)

DALLE ORE 20:00

CENA SOCIALE DI AUTOFINANZIAMENTO

COORDINAMENTO ANTISESSISTA NAPOLETANO

http://antisessista.altervista.org

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60 ANNI DI NAKBA, 60 ANNI DE RESISTENZA!

 

Assemblea pubblica 10-04-08 sulla Palestina

BOICOTTIAMO LA FIERA DEL LIBRO DI TORINO!

– MERCOLEDI’ 9 APRILE – A PARTIRE DALLE ORE 12.30 –

CORTILE DI P.ZZO GIUSSO – UNIVERSITA’ ORIENTALE

PRANZO SOCIALE di autofinanziamento per la campagna di boicottaggio della fiera del libro di Torino

                        CONTROINFORMAZIONE – MUSICA – CIBO – VINO 

– GIOVEDI’ 10 APRILE – ORE 17.30 –

AULA MAGNA "MATTEO RIPA" – PALAZZO GIUSSO – UNIVERSITA’ ORIENTALE 

ASSEMBLEA PUBBLICA SULLA PALESTINA: 60 anni di Nakba, 60 anni di Resistenza Palestinese!

PARTECIPERANNO: SHOKRI HROUB (Unione Democratica Arabo Palestinese – UDAP)

                          SERGIO CARARO (FORUMPALESTINA)

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60 ANNI DI OCCUPAZIONE, 22.000 GIORNI DI RESISTENZA!

BOICOTTIAMO LA FIERA DEL LIBRO DI TORINO!

GIOVEDI’ 10 APRILE

ORE 17,30

AULA MAGNA "MATTEO RIPA"
UNIVERSITA’ ORIENTALE,

PALAZZO GIUSSO
(LARGO SAN GIOVANNI MAGGIORE PIGNATELLI)

ASSEMBLEA PUBBLICA

SESSANT’ANNI DI NAKBA, SESSANT’ANNI DI RESISTENZA PALESTINESE

PARTECIPERANNO:

SHOKRI HROUB (UNIONE DEMOCRATICA ARABO-PALESTINESE – UDAP)

SERGIO CARARO (FORUM PALESTINA)

 

Centinaia di villaggi distrutti, stragi, devastazioni, almeno 850.000
palestinesi costretti ad abbandonare le loro case. sono questi gli atti che
portarono – nel maggio del 1948 – alla fondazione dello Stato d’Israele sulla
terra di Palestina.
Quella che allora i palestinesi chiamarono la "Nakba" (la Catastrofe), continua
tutt’oggi, dopo sessant’anni: continua l’occupazione della Palestina; continua
la costruzione di nuove colonie israeliane; continua la pulizia etnica contro la
popolazione araba; continua la segregazione dei palestinesi in microterritori
trasformati in prigioni a cielo aperto e circondati da barriere di cemento e
filo spinato; continuano le devastazioni di migliaia di ettari di terra
palestinese; continua l’accaparramento e il controllo dell’acqua da parte dei
coloni israeliani; continuano le aggressioni, i bombardamenti, gli "omicidi
mirati", i sequestri di persona, impunemente compiuti dall’esercito israeliano;
continua la distruzione delle strutture sanitarie e sociali palestinesi;
continuano le restrizioni umilianti e disumane alla libertà di movimento che
impediscono ai palestinesi di raggiungere scuole e ospedali; continua la vita
d’inferno di milioni di palestinesi nei campi profughi.

E’ POSSIBILE TROVARE QUALCOSA DA FESTEGGIARE IN TUTTO QUESTO???

 

E invece. le autorità dello Stato italiano hanno deciso di festeggiare i
sessant’anni dello Stato razzista d’Israele, dedicandogli – tra l’altro –
l’annuale Fiera del Libro di Torino (l’"ospite d’onore" sarà lo Stato
israeliano, non gli scrittori!). Una scelta politica che ha trasformato l’evento
della Fiera del Libro nello snodo di una più ampia manovra propagandistica
volta a legittimare l’occupazione israeliana della Palestina. Una scelta
vergognosa, assunta mentre s’intensificano le aggressioni israeliane e mentre il
criminale embargo contro la popolazione della Striscia di Gaza provoca un
quotidiano stillicidio di morti. Una scelta non casuale, con la quale s’intende
suggellare un rapporto di cooperazione strategica funzionale al rilancio della
proiezione militare dell’Italia in Medio Oriente. Una scelta razzista, che prova
a far apparire come "normale" e "accettabile" il controllo israeliano sulla
popolazione araba, e che così facendo prova a far apparire come "normale" e
"accettabile" anche la sequela di aggressioni e occupazioni militari che vedono
l’Italia schierata in prima fila (Iraq, Afghanistan, Libano, ecc.).

UNA SCELTA INAMMISSIBILE!

 

A chi vuole festeggiare sessant’anni di oppressione, a chi vuole celebrare la
guerra, il razzismo e il colonialismo, bisogna rispondere con la mobilitazione
di massa e il boicottaggio!
Con la Resistenza palestinese, fino al ritorno di tutti i profughi!


GIOVEDI’ 10 APRILE – ORE 17,30
AULA MAGNA "MATTEO RIPA"
UNIVERSITA’ ORIENTALE, PALAZZO GIUSSO (LARGO SAN GIOVANNI MAGGIORE PIGNATELLI)

ASSEMBLEA PUBBLICA
SESSANT’ANNI DI NAKBA, SESSANT’ANNI DI RESISTENZA PALESTINESE

PARTECIPERANNO:
SHOKRI HROUB (UNIONE DEMOCRATICA ARABO-PALESTINESE)

SERGIO CARARO (FORUM PALESTINA)

Nel corso dell’assemblea saranno illustrate le ragioni del boicottaggio e della
mobilitazione contro l’edizione 2008 della Fiera del Libro di Torino.
Comitato napoletano "2008 anno della Palestina"
2008annopalestina@gmail.com

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BOICOTTIAMO LA FIERA DEL LIBRO DI TORINO!

"Io non ritengo che uno Stato che mantiene un’occupazione, commettendo
giornalmente crimini contro civili, meriti di essere invitato ad una
qualsivoglia settimana culturale. Ciò è anti-culturale; è un atto barbaro
mascherato da cultura in maniera cinica.
Manifesta un sostegno ad Israele, ed io non vi voglio partecipare"

Aharon Shabtai, poeta israeliano

Centinaia di villaggi distrutti, stragi, devastazioni, 850.000 palestinesi
costretti ad abbandonare le loro case. sono questi gli atti che portarono – nel
maggio del 1948 – alla fondazione dello Stato d’Israele sulla terra di
Palestina.
Quella che allora i palestinesi chiamarono la "Nakba" (la Catastrofe), continua
tutt’oggi, dopo sessant’anni: continua l’occupazione della Palestina; continua
la costruzione di nuove colonie israeliane; continua la pulizia etnica contro la
popolazione araba; continua la segregazione dei palestinesi in microterritori
trasformati in prigioni a cielo aperto e circondati da barriere di cemento e
filo spinato; continuano le devastazioni di migliaia di ettari di terra
palestinese; continua l’accaparramento e il controllo dell’acqua da parte dei
coloni israeliani; continuano le aggressioni, i bombardamenti, gli "omicidi
mirati", i sequestri di persona, impunemente compiuti dall’esercito israeliano;
continua la distruzione delle strutture sanitarie e sociali palestinesi;
continuano le restrizioni umilianti e disumane alla libertà di movimento che
impediscono ai palestinesi di raggiungere scuole e ospedali; continua la vita
d’inferno di milioni di palestinesi nei campi profughi.

E’ POSSIBILE TROVARE QUALCOSA DA

FESTEGGIARE IN TUTTO QUESTO???

E invece… le autorità dello Stato italiano hanno deciso di festeggiare i
sessant’anni dello Stato razzista d’Israele
, dedicandogli – tra l’altro –
l’annuale Fiera del Libro di Torino (l’"ospite d’onore" sarà lo Stato
israeliano, non gli scrittori!). Una scelta politica che ha trasformato l’evento
della Fiera del Libro nello snodo di una più ampia manovra propagandistica
volta a legittimare l’occupazione israeliana della Palestina. Una scelta
vergognosa
, assunta mentre s’intensificano le aggressioni israeliane e mentre il
criminale embargo contro la popolazione della Striscia di Gaza provoca un
quotidiano stillicidio di morti. Una scelta non casuale, con la quale s’intende
suggellare un rapporto di cooperazione strategica funzionale al rilancio della
proiezione militare dell’Italia in Medio Oriente. Una scelta razzista, che prova
a far apparire come "normale" e "accettabile" il controllo israeliano sulla
popolazione araba, e che così facendo prova a far apparire come "normale" e
"accettabile" anche la sequela di aggressioni e occupazioni militari che vedono
l’Italia schierata in prima fila (Iraq, Afghanistan, Libano, ecc.).

UNA SCELTA INAMMISSIBILE!

 

A chi vuole festeggiare sessant’anni di oppressione,

a chi vuole celebrare la
guerra, il razzismo e il colonialismo,

bisogna rispondere con la mobilitazione
di massa e il boicottaggio!

Con la Resistenza palestinese, fino al ritorno di tutti i profughi!

 

SABATO 10 MAGGIO
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A TORINO
CONTRO L’OCCUPAZIONE ISRAELIANA DELLA FIERA DEL LIBRO
E PER LA FINE DELL’OCCUPAZIONE ISRAELIANA IN PALESTINA

Comitato napoletano "2008 anno della Palestina" – 2008annopalestina@gmail.com

Il Comitato si riunisce mercoledì alle 18,00 presso il Laboratorio Occupato
SKA (Calata Trinità Maggiore)

Punti di diffusione del materiale della Campagna:

Aula Autogestita "R5" – Università Orientale (Palazzo Giusso – dal lunedì al giovedì –
10,00-18,00) 

Laboratorio Occupato SKA (il giovedì – 18,00-21,00)

Scarica una raccolta di materiale di controinformazione sulla campagna di boicottaggio della
fiera del libro di Torino, a cura del Comitato Napoletano "2008 Anno
della Palestina". Il materiale verrà aggiornato periodicamente.

Raccolta_Su_Boicottaggio.rar  (aggiornato al 25/04/2008)

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MAI STATI ANTISEMITI, DA SEMPRE ANTISIONISTI: BOICOTTIAMO LA FIERA DEL LIBRO DI TORINO!

 

1948-2008. Sono ormai passati 60 anni dalla nascita dello stato
d’Israele sulla terra di Palestina. Da 60 anni continua l’occupazione da parte
dello stato sionista d’Israele che ha cacciato, con la prima occupazione del
’48, più di 700.000 palestinesi dalle proprie case, dalla propria terra,
producendo quella che i palestinesi ricordano come la “Nakba”, la catastrofe.

Quest’anno lo Stato Italiano, che vanta ben 26 missioni militari
all’estero ai danni di altrettanti popoli, approvate tanto dal centro-destra
quanto dal centro-sinistra (con l’organica collaborazione della sinistra
Arcobaleno), ha deciso di rendere lo stato sionista d’Israele ospite d’onore
della Fiera del Libro di Torino di quest’anno, per festeggiare i 60 anni della
sua fondazione.

 

Questo è
inaccettabile!

 

Per noi non c’è nulla da
festeggiare.
Questa ricorrenza, per lo stato Italiano e le altre
potenze imperialiste dell’Unione Europea e gli USA è la ricorrenza della
nascita dello stato d’Israele. Per noi invece rappresenta l’anno
della “Nakba”, la cacciata dalla propria terra di migliaia di palestinesi,
l’inizio di un’occupazione che prosegue nella costruzione di uno stato razzista
e colonialista, nella costruzione del “muro dell’Apartheid”, nel criminale
embargo ai danni dei palestinesi che vivono nella Striscia di Gaza che da un
anno e mezzo condanna alla miseria e alla morte migliaia di palestinesi. E’ di
pochi giorni fa la notizia di nuovi raid israeliani nella Striscia di Gaza che
hanno provocato più di un centinaio di morti in appena cinque giorni.

Non si può essere equidistanti, si deve scegliere da che parte
stare: lo stato italiano ha scelto la parte dell’oppressore, noi appoggiamo
invece quella degli oppressi, quella del popolo palestinese.

In questo senso, l’unico modo per
sostenere realmente la causa palestinese è quello di dar voce alla sua lotta,
non solo sostenendo la sua Resistenza
contro l’occupazione fascista dello stato d’Israele, ma sostenendo la campagna di boicottaggio contro la fiera
del Libro di Torino
individuando nell’imperialismo
UE, e dell’Italia in primis
, i veri responsabili di questa scelta.

 

Invitiamo perciò tutti a
partecipare attivamente alle iniziative che si costruiranno in futuro per
contribuire all’effettiva riuscita del boicottaggio della fiera del libro di
Torino, in vista della manifestazione
nazionale del 10 Maggio nel capoluogo piemontese
.

 

Verremo accusati di antisemitismo. Ma non c’è
nulla di più falso.

Quello che noi condanniamo è il sionismo e la
sua ideologia.

 

-BOICOTTIAMO LE FIERA DEL LIBRO DI TORINO!

-CONTRO L’IMPERIALISMO SIONISTA D’ISRAELE!

-PER LA COSTRUZIONE DI UN UNICO STATO DEMOCRATICO SU
TUTTA LA PALESTINA STORICA!

-SOLIDARIETA’ AI POPOLI CHE RESISTONO
ALL’IMPERIALISMO!

-PER IL RITIRO DELLE TRUPPE DA TUTTI I FRONTI DI
GUERRA
(Libano , Afghanistan, etc.)

 

Mercoledì 12 Marzo

Aula autogestita “R5”- P.zzo Giusso – Università Orientale –

Largo San Giovanni Maggiore a
Pignatelli

 

Ore 15.30 – proiezione del video – documentario “Jenin Jenin”

                                                   DI MOHAMMED BAKRI, SOTTO PROCESSO IN ISRAELE

PER OLTRAGGIO ALL’ONORE DELLE FORZE ARMATE
ISRAELIANE

Ore 17.00 – assemblea dibattito sulla questione
palestinese

e il boicottaggio della fiera del libro di Torino

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verso un 8 marzo di lotta…

flyer 8 marzo

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VERSO L’8 MARZO: RIPRENDIAMO LA LOTTA!

RIPRENDIAMOCI L’8 MARZO! RIPRENDIAMO LA LOTTA!

Perchè ogni donna possa scegliere liberamente del proprio corpo, vita, futuro

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una vergognosa campagna di criminalizzazione dell’aborto da parte delle forze cattoliche e da esponenti politici di ogni colore. L’equiparazione aborto=omicidio, un tempo appannaggio esclusivo della Chiesa, è entrata a far parte del vocabolario dei nostri politici che, dietro allo scudo (crociato) della “difesa della vita”, mascherano i loro attacchi vergognosi ai nostri diritti. La lista di Giuliano Ferrara Aborto? No, grazie!, il raid poliziesco nel Policlinico di Napoli dove una donna appena uscita dalla sala operatoria in seguito ad un regolare aborto terapeutico e ancora sotto l’effetto dell’anestesia è stata interrogata e indotta invano a confessare un presunto aborto clandestino e la decisione della Regione Lombardia di non praticare l’aborto terapeutico oltre le 22 settimane e tre giorni dal concepimento del feto (invece di 24), non sono che gli ultimi, grotteschi, esempi di come la legge 194 sull’interruzione di gravidanza sia al centro di una violenta offensiva scatenata da più fronti. Il primo fronte, più esplicito ed evidente, è quello su cui si cercano di modificare e limitare per legge i tempi e i modi dell’interruzione di gravidanza (equiparare i diritti dell’embrione a quelli della madre, ridurre i giorni entro i quali è possibile effettuare l’intervento, rendere obbligatoria la rianimazione del feto in seguito ad un aborto terapeutico). Ma gli attacchi più pericolosi sono forse proprio quelli meno manifesti: cercare di modificare o abrogare una legge che lo sancisce non è l’unico modo per sopprimere un diritto; un diritto può essere infatti negato per legge, ma anche soltanto di fatto: rendere complesso, inutilmente doloroso e di difficile accesso l’aborto significa negare la possibilità effettiva di questa scelta. In questo senso il dilagare dell’obiezione di coscienza (estesa anche al personale paramedico), il cattivo funzionamento dei consultori e delle strutture ospedaliere, la mancata introduzione dell’aborto farmacologico (tramite l’assunzione della RU486) sbandierata dal Governo Prodi e mai messa in pratica, smantellano dall’interno la legge 194. La scelta, già di per sé dolorosa, di abortire è resa poi ancora più complessa e gravosa psicologicamente dai continui anatemi della Chiesa, dai volontari del “movimento per la vita” che, in agguato nei consultori e negli ospedali, cercano di fare pressioni e di scatenare sensi di colpa nelle donne, e dai partiti politici che hanno fatto dell’antiabortismo una bandiera.
Il corpo delle donne continua ad essere un campo di battaglia sul quale guadagnare voti e consensi, su cui speculare e fare campagna elettorale, soprattutto da parte della sinistra istituzionale, come la "sinistra arcobaleno", che tenta di recuperare consensi dopo il totale e organico appoggio al Governo Prodi. A pagarne il prezzo siamo noi: questa operazione propagandistica si compie a discapito della dignità e della salute delle donne e del loro diritto ad autodeterminarsi, di scegliere del proprio corpo e del proprio futuro.
La nostra società si basa sullo sfruttamento e sulla violenza, ma, per quanto riguarda la donna, questo sfruttamento e questa violenza sono doppi. Non solo le donne sono le vittime per eccellenza delle politiche tese a limitare e condizionare sempre più le scelte individuali, ma finiscono per subire con doppia forza i processi di precarizzazione del lavoro e smantellamento dello stato sociale. Costrette a lavorare sia in casa che fuori, si trovano di fronte ad un mondo del lavoro che riserva loro gli impieghi più precari e peggio retribuiti (rendendole, di fatto, sempre dipendenti e subordinate “all’uomo di casa”), a casa devono poi accollarsi la gestione della famiglia e spesso subire la violenza fisica e psicologica di un uomo che, sfruttato e vessato sul lavoro, riproduce all’interno delle mura domestiche lo stesso rapporto di sottomissione nei confronti della sua compagna che (così gli è stato insegnato a fatti e a parole) ha il ruolo e il dovere di sopportare la sua violenza.

PERCHÈ LE DONNE NON SIANO PIÙ OPPRESSE, PERCHÈ GLI UOMINI NON SIANO PIÙ OPPRESSORI!

Mobilitiamoci per difendere le conquiste delle donne, solo così difenderemo i diritti di noi tutti! Scendiamo in piazza in difesa di quei diritti che nelle piazze sono stati conquistati!

-Contro la campagna di criminalizzazione dell’aborto
-Contro gli attacchi alla autodeterminazione della donna
-Per l’adozione della pillola abortiva RU486
-Per il potenziamento ed il radicamento dei consultori sul territorio.

MERCOLEDì 5 MARZO
pranzo sociale (ore 13) e assemblea (ore 16)
aula autogestita R5 Palazzo Giusso (sede Università Orientale)

SABATO 8 MARZO
PRESIDIO Piazza del Gesù ore 10

COORDINAMENTO ANTISESSISTA NAPOLETANO

www.antisessista.altervista.org

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ASSEMBLEA ANTISESSISTA IN R5 * 20 FEBBRAIO ORE 16.00*

RIPRENDIAMOCI L’8 MARZO!
RIPRENDIAMO LA LOTTA!

-Contro gli attacchi alla autodeterminazione della donna

-Contro la campagna di criminalizzazione dell’aborto

-Contro le limitazioni e gli attacchi alla legge 194

-Per l’adozione della pillola abortiva RU 486

-Per il potenziamento dei consultori sul territorio

-Per una reale educazione alla contraccezione

– Perchè ogni donna possa scegliere liberamente
del proprio corpo, vita, futuro

Assemblea Antisessista –

Mercoledì 20 febbraio, ore 16:00
aula autogestita R5

ORGANIZZIAMOCI A BENEVENTO IL 25 FEBBRAIO,

in occasione della visita di GIULIANO FERRARA all’Istituto Superiore di Scienze Religiose "Redemptor  hominis" GERARCHIE ECCLESIASTICHE  

l’8 marzo a p.zza del Gesù!

L’aula R5 si trova a Palazzo Giusso, sede Università Orientale, Largo san Giovanni Maggiore

Per info e contatti:

csoaterraterra@terraterra.org

coll_orientale@insiberia.net

ASSEMBLEA ANTISESSISTA

 

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C.A.U

 

Ho sentito che non volete imparare niente.

Deduco: siete milionari.
Il vostro futuro è assicurato – esso è

Davanti a voi in piena luce. I vostri genitori
Hanno fatto sì che i vostri piedi

Non urtino nessuna pietra. Allora non devi
Imparare niente. Così come sei

Puoi rimanere.

E se, nonostante ciò, ci sono delle difficoltà, dato che i tempi,

Come ho sentito, sono insicuri
Hai i tuoi capi che ti dicono esattamente

Ciò che devi fare affinché stiate bene.
Essi hanno letto i libri di quelli

Che sanno le verità
Che hanno validità in tutti i tempi

E le ricette che aiutano sempre.

Dato che ci sono così tanti che pensano per te

Non devi muovere un dito.
Però, se non fosse così

Allora dovresti studiare.

HO SENTITO CHE NON VOLETE
IMPARARE NIENTE-  
Bertolt Brecht

 
CHI SIAMO

Il Collettivo Autorganizzato Universitario
(C.A.U.)
nasce nel settembre 2008, durante la mobilitazione contro la legge
133/08, dalla volontà di compagni e compagne provenienti da varie esperienze
politiche (centri sociali, collettivi studenteschi e universitari, collettivi
politici) di portare avanti, all’interno delle varie università napoletane, un
percorso politico con una chiara connotazione di classe, in continuità con le
battaglie che ci  hanno visti  impegnati negli anni passati.

 

L’università, in
quanto luogo di  produzione e
trasmissione della conoscenza,  è per noi
uno dei  terreni in cui praticare il conflitto,
contestando il modello di società ingiusta e oppressiva
che ci viene imposto. Vogliamo lottare per un reale diritto allo studio, contro le logiche baronali e i meccanismi di
cooptazione, per smascherare, denunciare e
combattere i sempre più stretti rapporti economici che legano a doppio filo
atenei ed aziende, contro la trasformazione – di fatto e di diritto – delle
università in fondazioni gestite da privati, contro tutti i processi di
precarizzazione e di smantellamento dei diritti sociali. In questa lotta sappiamo di non essere soli, in tutta Europa e nel
mondo si protesta contro le medesime riforme e attacchi che noi subiamo in
Italia.

 

Riteniamo che gli
studenti non costituiscano un gruppo a sé stante, slegato da ciò che accade al
di fuori dell’università: è per questo che ci occupiamo di  guerra e
antimilitarismo, antifascismo e recupero della memoria storica, dell’autodeterminazione
dei popoli, di copyright e brevetti, di antisessismo ed esclusione sociale.

 
Non è un caso, infine, se il
termine autorganizzazione è presente
nel nome stesso del collettivo: la
completa indipendenza da partiti e sindacati
organici ad un quadro istituzionale
totalmente asservito agli interessi del capitale, è un nodo centrale della
nostra attività politica e reputiamo sia una caratteristica fondamentale e
necessaria per costruire una struttura orizzontale che riesca a proporre
pratiche realmente conflittuali.

 

 

30/12/2008

Collettivo Autorganizzato Universitario

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CONTRO DISCARICHE E INCENERITORI, AUTORGANIZZAZIONE!


Con il pretesto dell’emergenza, il Commissario Cimmino e
il Prefetto Pansa hanno disposto la riapertura della
discarica di Pianura, chiusa nel 1996 dopo che per
quarant’anni ha accolto rifiuti di tutti i tipi da tutta
l’Italia: una discarica in piena città, a 50 metri dal
Parco degli Astroni (oasi protetta WWF), in un territorio al
quale è stato promesso riqualificazione e sviluppo, e in
cui ancora oggi mancano i servizi più essenziali.
Dopo 14 anni di Commissariamento e gestione straordinaria,
dopo aver speso fra il ’97 e il 2005 più di un miliardo
di euro (dati della Corte dei Conti), le strade della
Campania sono ancora piene di rifiuti, e le sue campagne
disseminate di discariche. La raccolta differenziata non
supera il 10%, il 93% dei rifiuti urbani non viene smaltito,
ma accatastato in “ecoballe”. A causa delle sostanze
tossiche che si spandono sul territorio, i tumori a pancreas
e polmoni sono in vertiginoso aumento (più del 12%
rispetto alla media nazionale, dati OMS), interi campi non
sono più coltivabili e le falde acquifere sono inquinate
irrimediabilmente.

“L’emergenza rifiuti” è un affare enorme: ci
guadagnano le imprese di raccolta e smaltimento (come
Ecocampania e FIBE), i clan, più o meno legati a
“rispettabili” imprenditori, i proprietari delle
discariche, le industrie del nord-est che hanno sversato
illegalmente i loro rifiuti in Campania per anni.
Ci guadagna il ceto politico che dall’inizio degli anni
’90 ha incassato milioni di euro dai vari Consorzi
privati, fra concessioni, favoritismi e omissioni di
controlli.

Alla giusta protesta dei cittadini di Pianura, di Quarto, di
Pozzuoli, già esasperati da anni di malgoverno, è stato
risposto con cariche indiscriminate, ferimenti, occupazione
militare del territorio.
Si vuole riempire Pianura d’immondizia fino all’apertura
dell’inceneritore di Acerra, che andrà a inquinare con
polveri e sostanze tossiche un’altra zona già degradata
e sofferente.
Oltre al danno la beffa: i cittadini che si ribellano a
quest’ingiustizia, vengono accusati di “particolarismi
localistici” (come ha detto il Presidente Napolitano), di
egoismo e incapacità a sacrificarsi.

La lotta per l’ambiente e la salute appartiene a tutti i
cittadini e deve essere condotta in nome dell’unità e
della solidarietà, con la consapevolezza che l’unica
risposta è l’autorganizzazione: non ci si può fidare
di partiti che, nel centrodestra come nel centrosinistra,
sono sempre pronti a fare affari sulla nostra pelle,
coltivando i loro rapporti clientelari e le loro logiche
elettorali. Non ci si può fidare di istituzioni che,
mentre si spartiscono i guadagni derivanti dai rifiuti,
impongono con il manganello le loro scelte folli e
scriteriate!

CORTEO CITTADINO
9 GENNAIO
ORE 18 PIAZZA DEL GESU’

– NO ALLA RIAPERTURA DELLA DISCARICA DI PIANURA
– NO ALL’INCENERITORE DI ACERRA
– SÌ AL RICICLAGGIO ED ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA

NETWORK AUTORGANIZZATO PER UN PRIMO MAGGIO DI LOTTA

Collettivo Internazionalista di Napoli

CSOA TerraTerra

Interfacoltà (Coordinamento Collettivi Universitari Napoletani)

Vesuvio Zona Rossa (Comuni Vesuviani) 

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