assemblea 22 ottobre

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ORA E SEMPRE RESISTENZA!!!

orientale occupato

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ORIENTALE OCCUPATA

A seguito dell’Assemblea di Ateneo, convocata per la
giornata di oggi, che ha visto la partecipazione di circa 2000 studenti,
docenti, lavoratori del personale tecnico-amministrativo, dottorandi e
ricercatori sia dell’Università Orientale di Napoli che degli altri atenei
partenopei, si è deciso, all’unanimità, il blocco totale delle attività
didattiche e l’occupazione fisica di Palazzo Giusso fino al ritiro della legge
Tremonti-Gelmini (133/08).
Alle ore 15:00, ci sarà una nuova assemblea che proporrà le prime iniziative
per portare avanti le decisioni prese.


Assemblea Stop Gelmini!
(ass.stopgelmini@gmail.com)
Rete dottorandi e ricercatori delle Università di Napoli (rete.univ.napoli@gmail.com)

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assemblea d’ateneo 22 ottobre

 

dalle parole
ai fatti

Come studenti e studentesse, da settimane riuniti/e nell’Assemblea
Stop Gelmini, il 14 Ottobre abbiamo interrotto il normale svolgimento del
Senato Accademico per presentare ai senatori dell’Università Orientale le
nostre rivendicazioni  in un lettera
aperta.

 

DIMISSIONI DI TUTTI GLI ORGANI ACCADEMICI NEL CASO IN CUI LA LEGGE 133 NON VENGA ABROGATA

 

L’INDIZIONE DI UN’ASSEMBLEA DI ATENEO PER IL GIORNO 22 OTTOBRE, CON
BLOCCO TOTALE DELLE ATTIVITÀ, PER CONSENTIRE LA PARTECIPAZIONE DI
TUTTI I SOGGETTI COINVOLTI NELLA VITA DELL’ATENEO

 

IL BLOCCO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE A TEMPO INDETERMINATO A PARTIRE
DAL GIORNO SUCCESSIVO ALL’ASSEMBLEA DI ATENEO

 

Abbiamo avanzato queste proposte perché crediamo sia arrivato
il momento che docenti e Rettore in testa, si esprimano in maniera chiara ed
inequivocabile rispetto alla posizione che intendono assumere rispetto a questa
protesta.

La lotta, che in tutta Italia viene portata avanti
coinvolge tutte le categorie della scuola e dell’Università, dagli studenti ai
maestri a professori delle scuole secondarie, ai dottorandi e ricercatori, ai
lavoratori,  con le sesse parole d’ordine
BLOCCARE QUESTA “RIFORMA”, ha bisogno non di solidarietà ma dell’appoggio
concreto di chi è disposto a mobilitarsi!

 

La richiesta
della convocazione dell’Assemblea d’Ateneo è stata accettata. Per tanto in
quella sede le istituzioni accademiche esporranno la loro posizione.

 

ASSEMBLEA
GENERALE DELL
UNIVERSITA

22 Ottobre – ore 10:00

aula T1 Palazzo del mediterraneo (via
Marina 59)

 

Ribadiamo che in quella giornata
le attività didattiche saranno bloccate e che è necessaria la presenza di
tutti/e all’Assemblea di Ateneo!

 

Assemblea Stop Gelmini!              Dottorandi e ricercatori delle
Università di Napoli
 ass.stopgelmini@gmail.com                                          rete.univ.napoli@gmail.com

 

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mobilitazione 21 ottobre

Oggi
21/10/2008 circa 5000 studenti, medi e universitari, che stanno caratterizzando
quest’autunno napoletano in lotta contro la riforma Gelmini,  hanno
attraversato le vie del centro di Napoli.

Il 
corteo, non autorizzato dalla Questura, è partito da piazza del Gesù in
direzione della sede napoletana di Confindustria, dove in un primo momento
doveva tenersi una visita del premier Berlusconi oggi in citta’. Al divieto
della questura di proseguire oltre piazza del Plebiscito, divieto a cui gli
uomini di Via Medina addicevano motivi di sicurezza, gli studenti si sono
diretti verso via Toledo.

Poco
prima del Teatro San Carlo, il corteo ha svoltato improvvisamente verso Via
Verdi per poi dirigersi di corsa verso Via Toledo seminando il cordone di
polizia creando in questo modo un clima di ingovernabilità di questa giornata,
riprendendosi così la “vetrina dello shopping” napoletano al grido di “Noi non
pagheremo la vostra crisi”. Slogan che sta contraddistinguendo le mobilitazioni
a livello nazionale. 

La polizia
ha dovuto faticare non poco per raggiungere gli studenti che hanno cosi’
attraversato Via Toledo , strada storicamente vietata ai cortei. Il corteo si
e’ soffermato per diversi minuti fuori alle sedi centrali del Banco di Napoli /
San Paolo Imi e della Bnl. Sulle vetrine degli istituti bancari sono apparse
scritte “non pagheremo noi la vostra crisi”.

Il corteo
è poi proseguito verso piazza del Gesù ricongiungendosi con gli studenti del
liceo Genovesi che occupano la scuola da stamattina.

Il
movimento studentesco dopo una assemblea in piazza del Gesù si è dato come
prossimo appuntamento l’assemblea d’ateneo che si terrà domani 22/10 presso
l’aula T1 di palazzo del mediterraneo in via Marina 59 (Università Orientale)
dove verrà discusso il blocco dell’anno accademico nelle facoltà in agitazione,
considerato dagli studenti e dai precari della ricerca l’unico strumento per
bloccare la legge Gelmini e riprendersi il futuro di un intera generazione
consegnata alle logiche della precarietà.

 

                                       
Assemblea Stop Gelmini

 

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Intervento al Senato Accademico dell’Università Orientale di Napoli

Oggi, 14 ottobre, l’Assemblea Stop Gelmini ha interrotto il normale
svolgimento del Senato Accademico dell’ Università Orientale di Napoli
portando in questa sede le ragioni e le rivendicazioni degli studenti e
delle studentesse in mobilitazione da settimane. Abbiamo consegnato a
tutti i senatori una lettera aperta in cui chiediamo di passare
finalmente dalle parole ai fatti, pronunciandosi ufficialmente e
pubblicamente sulle nostre richieste. Il termine ultimo per tale presa
di posizione sarà l’assemblea di ateneo che abbiamo richiesto per il
giorno 22 ottobre.

L’Assemblea Stop Gelmini ha proclamato la continuazione dello stato
di agitazione che avrà come prossimo passaggio la partecipazione
all’assemblea pubblica indetta per il giorno 15 ottobre, ore 11, presso
la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Federico II di Napoli.

Assemblea Stop Gelmini
ass.stopgelmini@gmail.com

 

di seguito il testo della lettera aperta consegnata al Senato Accademico dell’Orientale.

 

 Lettera aperta al senato accademico

Noi, studentesse e studenti dell’Assemblea Stop Gelmini, abbiamo
deciso di porre all’attenzione dei componenti di questo organo le
riflessioni e le rivendicazioni elaborate in queste prime settimane di
mobilitazione.

Il decreto 112 del giugno 2008, convertito nella legge 133 del 6
agosto, costituisce l’ennesimo durissimo attacco al mondo
dell’istruzione pubblica, dalla scuola dell’infanzia all’università e
alla ricerca.

I tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario, la possibilità per gli
atenei di trasformarsi in Fondazioni di diritto privato, il blocco del
turn-over, sono misure che colpiscono docenti, ricercatori, personale
tecnico-amministrativo, ausiliario e studenti.

La dimensione del fenomeno ha fatto sì che in tutta Italia
nascessero movimenti di protesta che tenessero insieme tutte queste
componenti.

Siamo stati lieti di costatare la disapprovazione verso i
provvedimenti governativi espressa dal Senato Accademico nella mozione
approvata nella seduta di luglio. Abbiamo inoltre ricevuto il solidale
sostegno da parte del pro-rettore Cataldi, in occasione dell’iniziativa
di mobilitazione del 6 ottobre, nella quale abbiamo simbolicamente
occupato Palazzo Giusso.

E’ arrivato però il momento di passare dalle parole ai fatti; gli
attestati di solidarietà non sono più sufficienti. Per rendere
realmente incisiva la mobilitazione crediamo siano necessarie:

– le dimissioni del Rettore e di tutti gli organi accademici nel caso in cui la legge 133 non venga abrogata;
– l’indizione di un’assemblea di ateneo per il giorno 22/10 con blocco
totale delle attività per consentire la partecipazione di tutti i
soggetti coinvolti nella vita dell’ateneo;
– l’annullamento dell’inaugurazione dell’anno accademico;
– il blocco della didattica a tempo indeterminato a partire dal giorno successivo all’assemblea di ateneo.

Crediamo che le nostre rivendicazioni e le richieste qui formulate
costituiscano la base da cui partire per poter inaugurare una stagione
che veda tutti noi lottare fianco a fianco in difesa dell’istruzione
pubblica.

È bene infine sottolineare come non siamo disponibili ad alcuna
forma di compromesso volta a raggiungere mere modifiche della legge. La
nostra posizione a riguardo non lascia adito ad alcun fraintendimento:
l’unico obiettivo perseguibile è quello del blocco incondizionato di
questi provvedimenti..

Chiediamo al senato accademico di esprimersi in merito alle nostre
richieste in forma ufficiale e pubblica durante l’assemblea d’ateneo.

Studenti e Studentesse riuniti nell’Assemblea Stop Gelmini

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festa di autofinanziamento venerdi 10 ottobre

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LA MOBILITAZIONE CONTINUA!

 

Ieri abbiamo occupato
simbolicamente l’Università per protestare contro la “riforma”
Gelmini-Tremonti, che segna un ulteriore passo in avanti nel processo di
smantellamento dell’istruzione e dell’università pubblica.

Ma la mobilitazione non
può finire così, anzi pensiamo sia opportuno rilanciare sin da subito e per
fare questo è necessario diffondere il più possibile le motivazioni della
nostra protesta.

 

In sintonia con il processo di Bologna e ispirandosi
al modello statunitense la legge 133 del 6 Agosto prevede:

 

  • Un taglio
    del fondo di finanziamento ordinario (1 miliardo e 400 milioni di euro nei
    prossimi 5 anni)
  • La
    possibilità per le università (già diventate aziende) di trasformarsi in
    fondazioni di diritto privato.
  • Un blocco
    del turn-over al 20% (ogni 10 dipendenti che andranno in pensione se ne
    potranno assumere solo 2).
  • La
    triennalizzazione  dei rinnovi
    contrattuali (si passa da 2
    a 3 anni per ridiscutere la parte normativa e
    quella economica del contratto).

 

In pratica queste misure abbasseranno ulteriormente
la qualità dell’istruzione pubblica e accelereranno il processo di
privatizzazione, concedendo totale libertà di decisione alle imprese circa
l’utilizzo della ricerca e del sapere, minandone la libertà e l’autonomia dagli
interessi privati.

Tutto ciò
porterà ad un aumento esponenziale delle tasse che graveranno sugli studenti
contemporaneamente all’ulteriore distruzione del diritto allo studio. Inoltre
si aggraveranno le condizioni non solo degli studenti ma anche dei ricercatori,
dei docenti e di tutti i lavoratori della scuola e dell’università.

 

Ci
incontriamo tutti i giorni alle ore 16:00 nel cortile di Palazzo Giusso per
fare una valutazione della giornata e programmare le iniziative per i giorni
successivi.

 

Giovedì 9 Ottobre – ore 14:00

Palazzo
Giusso
(largo
s.Giovanni Maggiore)

ASSEMBLEA PUBBLICA

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CONTRO LA LEGGE GELMINI ORIENTALE OCCUPATA

Oggi, 06/09/2008, gli studenti
dell’Università Orientale di Napoli hanno occupato simbolicamente uno dei
palazzi dell’Ateneo per protestare contro questo ulteriore attacco portato al
mondo dell’istruzione tutto.

Il DL 112, convertito in legge in
Agosto si aggiunge a tutte quelle misure che a partire dalla riforma
Berlinguer-Zecchino stanno cancellando quella che conoscevamo come Istruzione
Pubblica.

 

Se per tutto il mese di Agosto e
di Settembre docenti, rettori, hanno proclamato a più riprese la necessità di
bloccare l’inizio degli anni accademici, per poi ritrattare, gli studenti hanno
deciso che  le cose così non possono
cominciare e non si può andare avanti facendo finta che niente stia accadendo!

 

Questa legge non va modificata…
questa “riforma” va bloccata!

Il Processo di Bologna va
bloccato!

 

                              Alle 12:00, si terrà un’Asemblea
Pubblica a Palazzo Giusso

 

Studenti e studentesse universitari dell’Orientale
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MOBILITIAMOCI!!

MOBILITIAMOCI

 

Le politiche economiche portate
avanti sia da governi di centro-destra che di centro-sinistra, ogni anno ci
pongono davanti a cospicue riduzioni della spesa sociale. Lo smantellamento dello stato sociale cui
stiamo assistendo non tralascia alcun settore: dalla sanità ai trasporti, dalle
pensioni all’istruzione.

Per l’università, l’ultimo
provvedimento in ordine di tempo è il decreto 112/08, ora convertito nella legge 133 del 6 agosto. Con questa si
prevedono in particolare:

 

  • tagli nell’ordine di 1,4 miliardi di euro nell’arco
    di 5 anni;
  • Blocco del turn-over al 20% (vale a dire che di
    ogni 10 lavoratori che vanno in pensione ne saranno sostituiti solo 2) ;
  • Trasformazione degli atenei in fondazioni.

 

L’insieme di queste misure indica
una chiara volontà: la definitiva privatizzazione
delle università
. Il taglio al Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) avrà
delle ricadute concrete: gli atenei, sempre più in competizione per il
reperimento di fondi, da un lato aumenteranno le tasse a carico degli studenti
e dall’altro faranno sempre più ricorso alle risorse dei privati. La
trasformazione in fondazione dà loro appunto questa possibilità, permettendo un
sempre più massiccio ingresso delle aziende negli organi accademici ed un
maggior peso nella direzione della ricerca          .

A ciò si aggiungono i tagli al
personale che colpiscono tanto l’università quanto la scuola. Il ritorno al
maestro unico risponde all’esigenza di “razionalizzazione”
del sistema scolastico
, tante volte richiamata dalla riforma Gelmini. Ciò
significa che decine di migliaia di lavoratori sono considerati soltanto
un’eccedenza da eliminare.

Contro queste misure non solo in
Italia ma in tutt’Europa si stanno creando numerosi momenti di mobilitazione.
Difatti i tagli ai finanziamenti, la privatizzazione dell’istruzione,
colpiscono allo stesso modo tutti i paesi dell’Unione Europea perché discendono
da politiche elaborate a livello comunitario.

Solo con una dura opposizione a
queste riforme possiamo pensare di arrestare queste politiche, invertendo la
rotta da tempo intrapresa. Bisogna lottare uniti per ottenere un’istruzione di massa, pubblica e
gratuita.

C’è bisogno di maggiore chiarezza
per fare in modo che tutti sappiano a cosa andiamo incontro; proprio per questo
motivo riteniamo necessario che si cominci a discutere tutti insieme sul “che
fare?”.

 

Contro i tagli della
legge 133

Contro gli attacchi
ai lavoratori

Contro le direttive
europee sulla formazione

La lotta è l’unico
cammino!

 

 

Assemblea pubblica

Mercoledì 1 ottobre ORE 15.00

P.zzo Giusso(Largo S. Giovanni Maggiore)

 

Collettivo
Autorganizzato Universitario

collettivo.autorganizzato.universitario@googlegroups.com

 

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