FERMIAMO L’INFAME ATTACCO DI ISRAELE A GAZA!

  Sabato 27 Dicembre è cominciata la sanguinosa rappresaglia dello stato fascista e colonialista di Israele contro la Striscia di Gaza con un’operazione militare denominata “Piombo Fuso”.  I raid israeliani sulla Striscia stanno colpendo una popolazione, quella palestinese, già stremata dal lungo embargo che da settimane impedisce l’arrivo di cibo, medicinali e carburante, con il conseguente taglio dell’energia elettrica che permette il funzionamento di servizi di prima necessità (come ad esempio gli ospedali), nel territorio più densamente popolato del mondo, un vero e proprio lager a cielo aperto, rendendo anche i soccorsi più urgenti inutilizzabili. Nelle scorse settimane, dalla Striscia di Gaza, erano partiti dei razzi verso le colonie illegali israeliane occupate da ebrei ultraortodossi per rispondere alle operazioni militari in territorio palestinese e per combattere ancora una volta contro il blocco totale imposto al milione e mezzo di palestinesi che vivono quel territorio.  Il governo israeliano ha risposto alla legittima resistenza del popolo palestinese con un lancio di razzi che ha già provocato, a oggi, oltre 400 morti e centinaia di feriti: tra le vittime molti civili e anche alcuni bambini che si trovavano in una scuola colpita dall’aviazione israeliana; inoltre nella notte tra sabato e domenica è stata colpita la moschea di Gaza City e nella giornata di domenica anche l’Università.  Ciononostante la disinformazione dei mass media ha contribuito a presentare quest’aggressione unilaterale e ingiustificabile dello Stato israeliano come legittima difesa, ed ancora una volta il “complice silenzio” o la ingiustificabile “equidistanza” dei governi occidentali (e di molti paesi arabi) sono serviti a rimarcare le complicità di molti stati (tra cui l’Italia) con Israele sul piano economico, politico e militare. Tutto ciò, senza nemmeno menzionare il fatto che solo pochi giorni prima dell’inizio degli attacchi, un delegato ONU per i diritti umani, Richard Falk, era stato espulso dallo stato ebraico con l’accusa di aver dichiarato che esistono similitudini fra il trattamento riservato dagli Israeliani ai Palestinesi e quello che i nazisti riservavano agli Ebrei…     Nel frattempo, un tribunale israeliano ha condannato A. Sa’adat, leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, a trent’anni di prigione per crimini contro la sicurezza dello stato di Israele e per appartenenza ad una organizzazione ritenuta terrorista. Ma l’unico crimine di Sa’adat è stato quello di militare per un’organizzazione laica, democratica, antimperialista, che lotta da più di 40 anni per la libertà del popolo palestinese e per la giustizia sociale. L’unico suo crimine è stato quello di non chinare il capo di fronte al quotidiano massacro della sua gente, di non venire a patti con lo Stato israeliano, le potenze occidentali, le borghesie mediorientali, i collaborazionisti e gli opportunisti che impediscono alla Palestina la legittima autodeterminazione. Continuiamo ad appoggiare dai nostri territori la resistenza di un popolo falcidiato dalla guerra, dalla fame, dalla galera, senza mai dimenticare che l’Italia e l’Europa sono da anni le potenze imperialiste corresponsabili delle condizioni disumane in cui vivono i Palestinesi.  AL FIANCO DELLA RESISTENZA PALESTINESE!CONTRO LO STATO FASCISTA, RAZZISTA E COLONIALISTA DI ISRAELE!PER UNA PALESTINA UNITA, LIBERA E ROSSA!LIBERTA’ PER SA’ADAT!  

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