Con il pretesto dell’emergenza, il Commissario Cimmino e
il Prefetto Pansa hanno disposto la riapertura della
discarica di Pianura, chiusa nel 1996 dopo che per
quarant’anni ha accolto rifiuti di tutti i tipi da tutta
l’Italia: una discarica in piena città, a 50 metri dal
Parco degli Astroni (oasi protetta WWF), in un territorio al
quale è stato promesso riqualificazione e sviluppo, e in
cui ancora oggi mancano i servizi più essenziali.
Dopo 14 anni di Commissariamento e gestione straordinaria,
dopo aver speso fra il ’97 e il 2005 più di un miliardo
di euro (dati della Corte dei Conti), le strade della
Campania sono ancora piene di rifiuti, e le sue campagne
disseminate di discariche. La raccolta differenziata non
supera il 10%, il 93% dei rifiuti urbani non viene smaltito,
ma accatastato in “ecoballe”. A causa delle sostanze
tossiche che si spandono sul territorio, i tumori a pancreas
e polmoni sono in vertiginoso aumento (più del 12%
rispetto alla media nazionale, dati OMS), interi campi non
sono più coltivabili e le falde acquifere sono inquinate
irrimediabilmente.
“L’emergenza rifiuti” è un affare enorme: ci
guadagnano le imprese di raccolta e smaltimento (come
Ecocampania e FIBE), i clan, più o meno legati a
“rispettabili” imprenditori, i proprietari delle
discariche, le industrie del nord-est che hanno sversato
illegalmente i loro rifiuti in Campania per anni.
Ci guadagna il ceto politico che dall’inizio degli anni
’90 ha incassato milioni di euro dai vari Consorzi
privati, fra concessioni, favoritismi e omissioni di
controlli.
Alla giusta protesta dei cittadini di Pianura, di Quarto, di
Pozzuoli, già esasperati da anni di malgoverno, è stato
risposto con cariche indiscriminate, ferimenti, occupazione
militare del territorio.
Si vuole riempire Pianura d’immondizia fino all’apertura
dell’inceneritore di Acerra, che andrà a inquinare con
polveri e sostanze tossiche un’altra zona già degradata
e sofferente.
Oltre al danno la beffa: i cittadini che si ribellano a
quest’ingiustizia, vengono accusati di “particolarismi
localistici” (come ha detto il Presidente Napolitano), di
egoismo e incapacità a sacrificarsi.
La lotta per l’ambiente e la salute appartiene a tutti i
cittadini e deve essere condotta in nome dell’unità e
della solidarietà, con la consapevolezza che l’unica
risposta è l’autorganizzazione: non ci si può fidare
di partiti che, nel centrodestra come nel centrosinistra,
sono sempre pronti a fare affari sulla nostra pelle,
coltivando i loro rapporti clientelari e le loro logiche
elettorali. Non ci si può fidare di istituzioni che,
mentre si spartiscono i guadagni derivanti dai rifiuti,
impongono con il manganello le loro scelte folli e
scriteriate!
CORTEO CITTADINO
9 GENNAIO
ORE 18 PIAZZA DEL GESU’
– NO ALLA RIAPERTURA DELLA DISCARICA DI PIANURA
– NO ALL’INCENERITORE DI ACERRA
– SÌ AL RICICLAGGIO ED ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA
NETWORK AUTORGANIZZATO PER UN PRIMO MAGGIO DI LOTTA
Collettivo Internazionalista di Napoli
CSOA TerraTerra
Interfacoltà (Coordinamento Collettivi Universitari Napoletani)
Vesuvio Zona Rossa (Comuni Vesuviani)