Intervento al Senato Accademico dell’Università Orientale di Napoli

Oggi, 14 ottobre, l’Assemblea Stop Gelmini ha interrotto il normale
svolgimento del Senato Accademico dell’ Università Orientale di Napoli
portando in questa sede le ragioni e le rivendicazioni degli studenti e
delle studentesse in mobilitazione da settimane. Abbiamo consegnato a
tutti i senatori una lettera aperta in cui chiediamo di passare
finalmente dalle parole ai fatti, pronunciandosi ufficialmente e
pubblicamente sulle nostre richieste. Il termine ultimo per tale presa
di posizione sarà l’assemblea di ateneo che abbiamo richiesto per il
giorno 22 ottobre.

L’Assemblea Stop Gelmini ha proclamato la continuazione dello stato
di agitazione che avrà come prossimo passaggio la partecipazione
all’assemblea pubblica indetta per il giorno 15 ottobre, ore 11, presso
la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Federico II di Napoli.

Assemblea Stop Gelmini
ass.stopgelmini@gmail.com

 

di seguito il testo della lettera aperta consegnata al Senato Accademico dell’Orientale.

 

 Lettera aperta al senato accademico

Noi, studentesse e studenti dell’Assemblea Stop Gelmini, abbiamo
deciso di porre all’attenzione dei componenti di questo organo le
riflessioni e le rivendicazioni elaborate in queste prime settimane di
mobilitazione.

Il decreto 112 del giugno 2008, convertito nella legge 133 del 6
agosto, costituisce l’ennesimo durissimo attacco al mondo
dell’istruzione pubblica, dalla scuola dell’infanzia all’università e
alla ricerca.

I tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario, la possibilità per gli
atenei di trasformarsi in Fondazioni di diritto privato, il blocco del
turn-over, sono misure che colpiscono docenti, ricercatori, personale
tecnico-amministrativo, ausiliario e studenti.

La dimensione del fenomeno ha fatto sì che in tutta Italia
nascessero movimenti di protesta che tenessero insieme tutte queste
componenti.

Siamo stati lieti di costatare la disapprovazione verso i
provvedimenti governativi espressa dal Senato Accademico nella mozione
approvata nella seduta di luglio. Abbiamo inoltre ricevuto il solidale
sostegno da parte del pro-rettore Cataldi, in occasione dell’iniziativa
di mobilitazione del 6 ottobre, nella quale abbiamo simbolicamente
occupato Palazzo Giusso.

E’ arrivato però il momento di passare dalle parole ai fatti; gli
attestati di solidarietà non sono più sufficienti. Per rendere
realmente incisiva la mobilitazione crediamo siano necessarie:

– le dimissioni del Rettore e di tutti gli organi accademici nel caso in cui la legge 133 non venga abrogata;
– l’indizione di un’assemblea di ateneo per il giorno 22/10 con blocco
totale delle attività per consentire la partecipazione di tutti i
soggetti coinvolti nella vita dell’ateneo;
– l’annullamento dell’inaugurazione dell’anno accademico;
– il blocco della didattica a tempo indeterminato a partire dal giorno successivo all’assemblea di ateneo.

Crediamo che le nostre rivendicazioni e le richieste qui formulate
costituiscano la base da cui partire per poter inaugurare una stagione
che veda tutti noi lottare fianco a fianco in difesa dell’istruzione
pubblica.

È bene infine sottolineare come non siamo disponibili ad alcuna
forma di compromesso volta a raggiungere mere modifiche della legge. La
nostra posizione a riguardo non lascia adito ad alcun fraintendimento:
l’unico obiettivo perseguibile è quello del blocco incondizionato di
questi provvedimenti..

Chiediamo al senato accademico di esprimersi in merito alle nostre
richieste in forma ufficiale e pubblica durante l’assemblea d’ateneo.

Studenti e Studentesse riuniti nell’Assemblea Stop Gelmini

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